La plastica fu scoperta nel 1950 e subito si intuirono le sue potenzialità: leggera, resistente, economica, ci ha cambiato la vita, oggi non possiamo più farne a meno!
E’ fondamentale per la conservazione dei cibi, la sanità, la sicurezza sui luoghi di lavoro, i trasporti e i più semplici oggetti di consumo. L’industria di trasformazione della plastica costituisce la spina dorsale dell’intero sistema manifatturiero italiano: 11.000 imprese e 110.000 persone occupate.
La plastica prodotta dalla sua invenzione ad oggi, è riciclata solo al 60%, una parte è indirizzata all’inceneritore la restante si sta accumulando nell’ambiente.
C.T.P, da anni attenta a questo problema, è entrata a far parte dell’IPPR (Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo) e sempre più cosciente della responsabilità nei confronti del pianeta e delle generazioni future, è a proporvi alcune nuove tipologie di materiali, testate direttamente sui nostri articoli, per le quali abbiamo ottenuto ottimi risultati e ci sentiamo pronti, senza esitazione, ad inserire sul mercato.
La Plastica Riciclata
Riciclare i rifiuti significa “valorizzarLI” recuperando materie prime, anziché smaltirli in discarica o negli inceneritori. Attraverso il riciclo e la rilavorazione dei rifiuti in plastica si può dare vita ad una nuova “materia prima seconda”.
Questa attività, è indispensabile per aiutare il nostro pianeta, in quanto riduce il consumo di materie prime (il petrolio), l’utilizzo di energia e l’emissione di CO2.
La direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE mira a far diventare il rifiuto una risorsa, un prodotto che può essere riutilizzato e nuovamente immesso nel sistema economico


Quale Plastica Riciclata
CTP dispone dei seguenti materiali:
– HDPE (polietilene ad alta densità)
è un polimero riciclato proviene dalla raccolta dei flaconi per detersivi e detergenti.
– ECO ALLENE (polietilene + alluminio)
è una materia plastica ottenuta dal recupero di contenitori tetra pack
Non è previsto per questi materiali il contatto alimentare.
Green PE
GREEN PE è un polimero rinnovabile derivato dall’etanolo ottenuto dalla lavorazione della canna da zucchero.
Mantiene le medesime caratteristiche tecniche del polietilene convenzionale.
L’utilizzo del Green PE in alternativa a quello petrolchimico, consente di ridurre le emissioni nocive di gas serra.
Attualmente per 1 Kg. di Green PE prodotto vengono assorbiti 3,09 Kg. di CO2 equiv.
Per produrre 1 Kg di PE petrolchimico vengono invece immessi 1,83 Kg di CO2 .


I’m Green
Per identificare i prodotti realizzati in green PE, è possibile utilizzare il logo “I’m green”.
Una caratteristica importante per la finitura del prodotto è che mantiene le medesime caratteristiche tecniche del polietilene convenzionale.
Questa bioplastica è adatta al contatto per alimenti
Compostabile Biodegradabile
Una plastica biodegradabile è un materiale plastico ricavato da fonti naturali rinnovabili (canna da zucchero, amido di mais e oli vegetali), la cui biodegradazione si riferisce ai processi biochimici, in cui i microrganismi presenti naturalmente nell’ambiente, convertono il polimero plastico in sostanze quali acqua, anidride carbonica e biomassa.
Biodegradabile non significa necessariamente compostabile.
Una plastica compostabile è un materiale che, secondo la definizione dell’ American Society for Testing & Materials è “in grado di subire una decomposizione biologica in un luogo adibito al compostaggio, scindendosi in anidride carbonica, acqua, composti inorganici e biomassa, ad una velocità coerente con altri materiali compostabili come la cellulosa, e non lascia residui tossici”.


Importante:
La norma europea UNI EN 13432 stabilisce che, nel normale ciclo di compostaggio, gli elementi devono decomporsi per il 90% nel giro di 3 mesi e dopo 6 mesi devono essere digerite dai microrganismi per il 90%.
Possiamo proporvi i seguenti materiali:
– MATERB: biopolimero a base di amido di mais (100%).
– PLA: biopolimero a base di canna da zucchero, 100% da fonte rinnovabile .
Il vantaggio principale dei prodotti in plastica a base biologica rispetto alle plastiche convenzionali, è che per la loro produzione non vengono utilizzate risorse fossili, ma solo risorse naturali rinnovabili, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, sia nella fase inziale di lavorazione, che nell’eventuale fase finale nell’inceneritore.
Tutte queste bioplastiche sono adatte per contatto alimentare.